Pakistan: Massiccia mobilitazione della gioventù in Kashmir

Italian translation of Massive mobilization of youth in Kashmir by Naveed Latif (February 21, 2006)

La scorsa settimana la Federazione Nazionale degli Studenti di Jammu-Kashmir (Marxist) ha partecipato ad una massiccia mobilitazione di giovani e studenti. La Jknsf è l’organizzazione tradizionale degli studenti in Kashmir, con un ruolo di primo piano nella lotta per l’indipendenza della regione divisa tra Pakistan ed India. I marxisti di "The Struggle" per tutto un periodo ne hanno avuto la direzione e solo a causa di manovre burocratiche l’hanno persa nel 2003.

Tra l’11 e il 18 febbraio a centinaia hanno invaso le strade di tutti gli otto distretti del Kashmir sotto la bandiera dell’internazionalismo marxista. Si sono svolte più di trenta manifestazioni in Kashmir e nel resto del Pakistan. Secondo i rapporti, questa volta tutte le iniziative organizzate per la commemorazione del martire Maqbool Butt (combattente per la libertà del Kashmir, impiccato nelle carceri indiane nel 1984, ndr) erano diverse rispetto al passato e molti lavoratori e piccoli commercianti hanno partecipato alle manifestazioni. Inoltre le rivendicazioni, molto concrete, della popolazione colpita dal terremoto dello scorso ottobre hanno giocato un grande ruolo nei cortei e pere molti questa è stata la prima occasione per gridare tutta la propria rabbia contro lo stato per la mancanza totale dei soccorsi post-terremoto.


Un'immagine del corteo del 18 febbraio
Iniziative sono state organizzate in diverse città: Rawlakot, Datot, Khaigala, Tetrinot, Tatta Pani, Kotli, Mirpur, Bagh, Rawalpindi, and Latore, mentre la manifestazione finale si è svolta a Mazaffarabad il 18 febbraio.

Quest’ultima riunione, che ha ottenuto molti articoli sui giornali, è stata organizzata per svelare il fallimento dello stato e dei nazionalisti reazionari riguardo alla risoluzione dei problemi della popolazione nel Kashmir. L’evento è stato pubblicizzato attraverso manifesti attaccati in tutte le città della regione, cercando di coinvolgere tutti i gruppi politici.

Allo stesso tempo l’influenza crescente dei compagni in Kashmir ha costretto lo stato ad intervenire per sabotare le nostre attività. Il governatore della provincia, Zahid Ameen Chaudhary, ha utilizzato la frazione nazionalista del JKSNF per questo disegno. Con l’appoggio dello stato questo gruppo ha indetto una conferenza nello stesso giorno e nello stesso luogo dove il JKNSF (Marxist) doveva tenere a sua riunione, annunciandolo solo due giorni prima, quando i marxisti avevano annunciato la propria assemblea ben due settimane prima.


Un momento dell'assemblea convocata dal Jknsf (marxist)
In Kashmir c’è una tradizione che regola l’uso delle sale, secondo cui quando un’organizzazione organizza un’assemblea in un luogo è libera di farlo senza controllo o interferenze esterni. Le sale delle riunioni sono luoghi pubblici e non c’è mai stato nessun bisogno di un’approvazione ufficiale per l’utilizzo di esse. Per la prima volta in decenni lo stato ha usato la sua autorità e il suo potere per sabotare le attività dei marxisti, dichiarando che era l’utilizzo della sala era diritto esclusivo della frazione nazionalista del Jksnf: una chiara provocazione. Inoltre lo stato ha lanciato una campagna di calunnie, affermando che c’era la possibilità di scontri tra le due fazioni del Jknsf, cercando così di impaurire la gente e di non farla partecipare all’assemblea.

I compagni del Jksnf (marxista) non hanno risposto a tali provocazioni ed hanno deciso di spostare il luogo della propria assemblea.

Nonostante gli ostacoli posti dallo stato e dai nazionalisti e nonostante la pioggia battente, 800 persone hanno partecipato all’assemblea: un successo su tutta la linea.

Oltre a diversi dirigenti della Jknsf (marxist) è intervenuto il Presidente dell’associazione dei commercianti di Muzaffarabad (Tamc) che ha espresso il pieno appoggio della sua organizzazione alla Jksnf (marxist). Ha spiegato che prima del terremoto il Tamc non era in buone relazioni con il Jknsf (marxist), ma che in seguito a questo drammatico avvenimento è diventato chiaro che l’organizzazione marxista è la sola che possa condurre il popolo alla libertà. Ha anche spinto la direzione dal Jknsf (marxist) a porre un’enfasi maggiore alla lotta per il socialismo rispetto alle rivendicazioni specifiche sulle problematiche dei commercianti!

Tutti gli oratori hanno condannato il fallimento delle operazioni di soccorso da parte dello stato e svelato l’alleanza ipocrita tra lo stato e i fondamentalisti. Dopo la riunione i partecipanti hanno sfilato in corteo per le strade della città, gridando slogan come “vogliamo pane, cibo e una casa” e “No alla guerra di religione, no alla guerra fra nazionalità, sì alla guerra di classe”.

Alla fine della manifestazione si è tenuta una riunione organizzativa del Jksnf (marxist), dove si è deciso di convocare un nuovo congresso dell’organizzazione entro tre mesi ed è stato formato un comitato per riscrivere un manifesto e un nuovo statuto per il Jknsf (marxist). Questo passo rappresenta una rottura completa con i nazionalisti reazionari del Jknsf. Questi ultimi perdono sempre più la loro base di appoggio e cercano di ostacolare la convocazione di un nuovo congresso, sapendo che è probabile che siano sconfitti. Ma i marxisti possono guardare con fiducia al futuro: la forza e il radicamento dei marxisti nel Jknsf è talmente forte che nessuno potrà sconfiggerli.

21 febbraio 2006