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L'editoriale del nuovo numero di FalceMartello
Il 15 ottobre abbiamo visto a Roma una delle più grandi manifestazioni degli ultimi anni. 300mila, forse mezzo milione di persone hanno invaso le strade della capitale, ricongiungendosi idealmente alla manifestazione di un anno fa promossa dalla Fiom. Lo hanno fatto però a un livello più alto.
Noi non ci sentiamo in debito!
La giornata della manifestazione internazionale del 15 ottobre si avvicina. Lanciata dagli Indignados spagnoli, in Italia sta coinvolgendo tutti coloro che vogliono protestare contro gli attacchi di governo e padroni.
Danimarca: vince la sinistra, ma c'è ancora una maggioranza all’insegna dell’austerità.
Finalmente, dopo dieci anni, il governo di destra composto dal Venstre (liberali), dai Conservatori e con il sostegno esterno del Partito del popolo danese (DF), populista e razzista, è stato sconfitto nelle elezioni del 15 settembre. Il risultato è tuttavia molto confuso, e porterà la Danimarca verso una situazione politica assai turbolenta.
“Occupy Wall Street” scuote l’impero americano
Il movimento “Occupy Wall street” è entrato come un fiume in piena sulla scena della politica americana. Non dà segni di stanchezza: mercoledì scorso 15mila persone sono scese in piazza per le strade di New York. Non conosce confini, ispirandosi alle rivoluzioni arabe ed ai movimenti di massa in Grecia e Spagna. Costringe presidenti come Barack Obama a misurarsi con esso, quando ammette che tale movimento esprime la “frustrazione di tutti gli americani”. Una frustrazione che è aumentata durante il suo fallimentare mandato. “Occupy Wall Street” è un movimento dalle potenzialità rivoluzionarie che mette in discussione lo stesso cuore geografico del sistema capitalista, volendo
...Il venerdì in cui l’Egitto ha gridato “cambiare rotta”
Quasi sette mesi dopo la caduta di Mubarak, la rivoluzione in Egitto è tutt’altro che finita. Il vecchio regime è ancora al potere e le masse sentono la rivoluzione scivolare via tra le dita. Tutto è cambiato, eppure tutto rimane uguale. Tuttavia, la rabbia dei lavoratori e dei giovani non è scomparsa, come indica la recente ondata di scioperi.
Cile: studenti e operai uniti nella lotta
È davvero meraviglioso il movimento di studenti e lavoratori cileni che da tre mesi tiene testa al governo di destra di Sebastian Piñera, nonostante la brutale repressione dei carabineros, i loro attacchi deliberati a colpi di bombe lacrimogene alle sedi del Partito Comunista Cileno e del Sindacato dei lavoratori delle cartiere, le migliaia di arresti.
La rivoluzione araba arriva in Israele - E ora sciopero generale!
Scene incredibili a Tel Aviv. Sabato scorso, 7 agosto, oltre 300.000 persone sono scese in piazza in una città con una popolazione di meno di mezzo milione. Altre manifestazioni hanno avuto luogo a Gerusalemme, con un raduno di 30.000 persone, e migliaia si sono raccolte in altre città in tutto il paese.
Gran Bretagna in rivolta: un avvertimento per la borghesia
Italian translation of The riots in Britain: a warning to the bourgeoisie by Alan Woods (August 9, 2011).
Il massacro in Norvegia: un attacco al movimento operaio
L’opinione pubblica mondiale è stata scossa dalla notizia del sanguinoso massacro in Norvegia. Le prime notizie parlano di 91 persone uccise, di cui 84 membri della Gioventù laburista (AUF) in un campo estivo.
Genova 2001-2011: il vento della rivoluzione soffia ancora!
La prossima settimana entreranno nel vivo le iniziative di Genova 2011, che culmineranno nel corteo di sabato 23 luglio. Falcemartello sarà presente con un proprio spezzone alla manifestazione e da lunedì 18 avrà un gazebo in Piazza caricamento. Giovedì 21 lugliopresenteremo il libro "Pomigliano non si piega". Abbiamo infine prodotto un opuscolo per l'occasione. Invitiamo tutti i nostri lettori a venire a Genova con noi!
Grecia: dopo lo sciopero generale, Papandreu a un passo dalle dimissioni
Ieri (15 giugno, ndt) centinaia di migliaia di lavoratori e di giovani hanno partecipato a uno sciopero generale di 24 ore indetto dalla GSEE e ADEDY (le confederazioni sindacali del settore privato e pubblico), manifestando per le strade delle 70 principali città in tutta la Grecia. Ad Atene dalle prime ore del mattino la partecipazione al presidio di massa per circondare il parlamento è stata enorme.
La Grecia sulla soglia di una situazione rivoluzionaria
Domenica è stata posta una pietra miliare nella situazione sociale e politica in Grecia e in tutta Europa. Impressionanti mobilitazioni hanno sconvolto il paese: mezzo milione ad Atene, migliaia di persone a Salonicco, Patrasso, Larissa, Volos, Heraklion…
Le elezioni spagnole e il movimento rivoluzionario
Salta le frontiere, sfidando tutte le barriere, irride alle minacce e alle maledizioni della classe dominante e fa piazza pulita delle forze dello stato. Non può essere fermato.
Le lezioni della Comune di Parigi nel suo 140° anniversario
La Comune di Parigi del 1871 rappresenta uno degli episodi più importanti che caratterizzano la storia della classe operaia. Un grande movimento rivoluzionario durante il quale i lavoratori parigini furono capaci di abbattere lo stato capitalista e sostituirlo con propri organi di governo mantenendo il potere politico per più di due mesi prima di essere sconfitti e lottando, in condizioni estremamente difficili, per mettere fine a sfruttamento e oppressione e per riorganizzare la società intera su basi completamente nuove.
Democracia real ya: dove va e cosa vuole il movimento in Spagna
Il 15 maggio è esploso un movimento di massa in Spagna, chiamato Democracia real ya. A decine di migliaia hanno occupato le piazze delle principali città, riflettendo la profonda insoddisfazione per la situazione economica e sociale del paese, che costringe il 40% dei giovani alla disoccupazione. Questa insoddisfazione si è riflessa anche nel voto amministrativo di domenica 22, che ha sancito una sonora sconfitta per il Psoe di Zapatero e l’affermazione della destra, ma allo stesso tempo una piccola ma significativa ripresa per Izquierda Unida, unico partito a sostenere il movimento, che vede crescere i suoi consensi di duecentomila voti e arrivare così al 6,3%.
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