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Il 28 ottobre, il presidente tedesco e membro del Partito Socialdemocratico (SPD) Frank-Walter Steinmeier si è rivolto a una platea di ospiti scelti nel Palazzo Bellevue, la sua residenza ufficiale. Nel suo discorso sullo “stato della nazione”, ha notato che il mondo “si sta dirigendo verso un periodo di scontro” e che “la lotta per il predominio” sta prendendo il sopravvento.

Nella giornata di mercoledì. 7 dicembre, la crisi politica in Perù ha subito un’accelerazione. Il Presidente Castillo, eletto nel 2021 sulla base della rabbia delle masse operaie e contadine, ha decretato la chiusura del Congresso, ma è stato subito arrestato dalla polizia. Il Congresso ha votato l’impeachment e ha proclamato il suo vicepresidente come nuovo presidente.

Nota editoriale: Dopo la pubblicazione di questo articolo, con un voto bipartisan, la Camera dei Rappresentanti ha votato 290 a 137 per una legge scandalosa, voluta dal Presidente Biden, che vieta ai lavoratori delle ferrovie di scioperare durante il periodo festivo. Praticamente tutti i democratici alla Camera hanno votato per sottrarre il diritto di sciopero ai lavoratori delle ferrovie, compresi quelli di “sinistra” come Alexandria Ocasio-Cortez (AOC) e Ilhan Omar. Questi sono i risultati reazionari dei “socialisti” che portano avanti la linea del voto per il Partito Democratico, come sostenuto dai teorici della “dirty-break” e del “party-surrogate” nei

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A più di due mesi dall’inizio della sollevazione rivoluzionaria della gioventù iraniana, dopo il riflusso dovuto alla pesante repressione, tra il 16 e il 19 novembre si è visto un nuovo ciclo di proteste, che mostrano come la frusta della controrivoluzione abbia spinto il movimento in avanti. Per raggiungere la vittoria finale, ci deve essere una partecipazione di massa e organizzata della classe operaia!

La crisi del sistema capitalista in Pakistan sta raggiungendo livelli senza precedenti, come riflesso del fatto che è uno degli anelli più fragili nella catena del capitalismo mondiale. A fianco della crisi politica e economica, la crisi dello stato si sta sviluppando a un livello mai visto prima, portando l’intera società in un abisso di disgrazia e miseria.

Quando il ministro della difesa russo è apparso sui media di Stato per annunciare di avere dato l’ordine della ritirata dalla riva occidentale del fiume Dnipro, abbandonando anche la città di Kherson, che si trova sulla riva orientale, la notizia è stata subito salutata dai media occidentali come una grande vittoria per l’esercito ucraino.

Negli ultimi mesi, abbiamo visto le banche centrali attivarsi per alzare i tassi di interesse al fine di controllare l’inflazione. Ieri [Ndt, l’articolo originale è stato pubblicato il 3 novembre], la Federal Reserve ha introdotto un aumento ulteriore di 0,75 punti percentuali, e la Bank of England la seguirà oggi. Questa ondata di aumenti dei tassi d’interesse ha causato il moltiplicarsi dei tassi sui mutui, e una crescita a spirale dei tassi sui debiti statali, e adesso una recessione è alle porte. Questo provocherà grandi difficoltà alla gente comune, ma riuscirà la classe dominante a raggiungere i suoi obiettivi?

Dopo l’invasione russa di febbraio, l’Occidente ha riversato ingenti quantità di armi in Ucraina . Anche in precedenza, la NATO e gli Stati Uniti hanno fornito all’esercito ucraino addestramento e una quantità considerevole di armi in Ucraina. Anche in precedenza, la NATO e gli Stati Uniti hanno fornito all’esercito ucraino addestramento e una quantità considerevole di armi.

Il XX Congresso del Partito comunista cinese (Pcc), al governo della Cina, ha ulteriormente consolidato il potere del partito-Stato sulla società, con a capo il presidente Xi Jinping. Questi ha formalmente inaugurato un terzo mandato come leader supremo del Paese – impresa riuscita al solo Mao nella storia della Repubblica popolare cinese. I massimi vertici del Pcc sono ora occupati per intero da fidi luogotenenti di Xi. Il tormentone di questo congresso ha riguardato l’indispensabilità del ruolo dirigente del partito-Stato per traghettare il Paese nel prossimo periodo.

Bolsonaro non ha commentato finora i risultati elettorali perché non vuole accettare la sconfitta, ma non ha trovato alcun sostegno politico per mettere in discussione il risultato. Uno dopo l’altro, i suoi alleati hanno riconosciuto la vittoria di Lula-Alckmin, lasciando Bolsonaro sempre più isolato. Forse ha ancora qualche speranza che i blocchi stradali creati dai bolsonaristi radicalizzati possano crescere e fornirgli il sostegno di cui ha bisogno nelle strade per qualche avventura. Ma è una speranza vana. Le istituzioni borghesi non lasceranno a Bolsonaro che un’unica opzione possibile: quella

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